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martedì 3 maggio 2011

Quinta puntata - danneggiamento del core

Ciao a tutti,
eccomi di nuovo dopo un po' di giorni di assenza. In effetti fino a qualche giorno fa non ci sono state notizie rilevanti sull'evoluzione della situazione giapponese. Ora però sono uscite delle misurazioni che indicano la percentuale stimata di danneggiamento del core del reattore.

Andiamo con ordine. Come vi ricorderete, il core è la parte centrale del reattore nucleare, quella in cui sono concentrate le barre di combustibile nucleare e che deve sempre essere ricoperta d'acqua. L'acqua serve per assorbire il calore e le radiazioni sia durante il funzionamento a regime del reattore, sia quando quest'ultimo viene spento con l'introduzione delle barre di controllo, per evitare che il calore del decadimento possa danneggiarle.

Un modo per verificare l'integrità del core del reattore consiste nella misurazione dell'intensità delle radiazioni, in particolare di tipo gamma, all'interno dell'edificio di contenimento dopo lo spegnimento del reattore stesso. Quando il reattore è perfettamente integro, l'emissione di raggi gamma è relativamente bassa essendo attutita dalle diverse "barriere" che separano il combustibile e i suoi derivati dall'ambiente. La prima barriera è la lega di zirconio che avvolge i pallets di uranio, la seconda è il nocciolo in acciaio del reattore, la terza è l'edificio di contenimento. Oltre a queste, l'acqua di raffreddamento contribuisce ad assorbire le radiazioni prodotte nel nucleo.

Se tutto fosse andato secondo i piani, misurando l'intensità della radiazione gamma all'interno dell'edificio di contenimento (quindi tra la seconda e la terza barriera), si sarebbero ottenuti dei valori modesti già dopo una decina di ore dall'arresto del reattore. In realtà le cose non sono andate così. Esistono dei diagrammi che, a seconda del valore delle radiazioni misurate e del numero di ore passate tra lo SCRAM e la misurazione, consentono di stimare il danneggiamento del nocciolo.

Secondo i dati pubblicati dalla TEPCO, il danno ammonta al 55% per il reattore 1, al 35% per il reattore 2 ed al 30% per il reattore 3. La pericolosità dell'evento è legata a questi valori. Maggiore è la percentuale di danneggiamento del core, maggiore è la quantità di radionuclidi che sono venuti a contatto diretto con l'acqua contenuta nel nocciolo la quale è successivamente fuoriuscita. Perché è fuoriuscita? Una parte è stata volontariamente rilasciata in forma di vapore per cercare di abbassare la pressione del nocciolo a valori accettabili, una parte è stata dispersa per l'esistenza di falle che si sono create a seguito del terremoto, delle esplosioni di idrogeno e delle temperature fuori controllo.

Per vedere i diagrammi pubblicati dalla TEPCO il link è:
http://www.tepco.co.jp/en/press/corp-com/release/betu11_e/images/110427e19.pdf

La misurazione risale a 97 ore dopo lo SCRAM ovvero più o meno il 15 marzo. La domanda a questo punto sorge spontanea. Perché tali dati vengono pubblicati un mese e mezzo dopo? In effetti non ho trovato risposte a questa domanda. Sforzandomi di non essere malpensante, ho immaginato che alcuni strumenti di misurazione non sono replicati al di fuori delle sale di controllo e/o di alcuni punti specifici dell'edificio che, al momento, è in buona parte inagibile. Potrebbero essere stati quindi i robottini, mandati qualche giorno fa nelle parti più pericolose, a leggere questi strumenti per cui solo ora i dati sono stati resi noti.



Per il momento è tutto, a presto
Lo.

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